Ci sono giornalisti che raccontano notizie, ed altri che raccontano leggende. Una di loro si chiama Elisabeth Hawley, lei è la reporter per eccellenza dell' Himalaya. Arrivò in Nepal nel 1960 e non se ne andò mai più, ora ha 85 anni, vive la da mezzo secolo ed è il database dell'alpinismo himalayano, la memoria storica di tutte le imprese che dagli anni sessanta ad oggi hanno percorso una di quelle strade speciali da cui vedere il limite nero del mondo.
Miss Himalaya, come è stata soppranominata, vive a Katmandu, circondata da libri sugli scaffali, una scrivania coperta di foto, ritagli di giornale e fogli di appunti scritti fitti. Da qui vengono rese note le imprese, i record, i successi, e anche le tragedie che hanno luogo sulle vette dell' Himalaya. Il procedimento pare essere sempre lo stesso, come testimoniano tutti gli alpinisti, che appena arrivano in albergo vengono accolti da una telefonata in cui Miss Hawley chiede di essere ricevuta per raccogliere informazioni sulla spedizione. Così accade anche al ritorno, a missione compiuta, dove gli alpinisti in questione devono raccontare come sono andate le cose. Poi, parte la verifica scrupolosa dei fatti.
Tutto questo senza aver mai scalato una montagna.
La cosa più alta che si è arrischiata a scalare è la piramide di Giza, facendo pure fatica, dice.
A lavorare in questa particolare parte del mondo iniziò nel 1969 quando in Nepal si tennero le elezioni del paese. Divenne corrispondente per Time e Reuters. A cominciare in quel periodo non era solo la democrazia dopo anni di isolamento, ma anche l'era dell'alpinismo himalayano. Di ogni alpinista conosciuto, lei ricorda le imprese, di ognuno sa raccontare un aneddoto divertente.
Di tutte le vie che l'Himalaya ha ancora da offrire agli indomiti alpinisti e spettatori, quella più grande, la sfida, sarà il progresso. Un progresso equo e uguale che possa essere osservato nelle strade del centro di Katmandu e in quelle delle campagne dove ora si vive come nel XIX secolo. Lo studio e la scuola resta la Via e per questo la Hawley ha in mano la gestione dell'Himalayan Trust che offre borse di studio a studenti che vogliono andare a Katmandu a studiare.
There are journalist that tell news and others that tell legends. One of them is Elisabeth Hawley, a legend herself, the reporter par excellence of the Himalaya.
She arrived in Nepal in the 60es and she never went back to the States; now she is 85, she is been living there for half century and she is the dabase of the himalayan alpinism, the memory of all those ventures that started there and that from 1960 since today walked in those special streets from where you can see the limit of the world.
Miss Himalaya, as she is called, lives in Katmandu surronded by books on the shelves, picture, press cutting and tight write papers. From here the world come to now all the adventures, successes, records, tragedies and people that passed over there and on the peak of the Himalaya. Everything happens always in the same way: when somebody arrives in the capital she calls, she asks for a meeting to be informed about the expedition, the person, everything. And then again at the end, when the alpinist is back, she calls again, then she checks all these informations, very deeply.
She is doing all this since fifty years, and she has never clibed a montain in her life. She laughts if you ask her about this argument: the biggest thing she has ever climbed is the Giza's pyramid, and it was (really) hard.
She started to work in this particular part of the world in 1969 when Nepal had its election for the government, she became reporter for Reuters and Time. To start in that period was not just democracy after years of isolation, but also alpinism on the Himalaya; of every alpinist she remembers the enterprise and also some funny stories.
Of all the Himalayan ways, already discovered or not, she said the best one should be progress, progress for people, for who lives in the city streets and from who lives in the countryside, where everybody lives as in the XIX century.
School and learning is the real Way, and for this reason she is the administrator of the Himalyan Trust, which is distributing money for students which want to go in Katnmandu to study.
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