Tuesday, 3 August 2010
Paula Scher
Non può mancare qualche articolo dedicato a mappe e cartografia, sopprattutto se particolare come questa.
Paula Scher, artista, ma preferisce definirsi designer, americana 62 anni, ha un passato d'arte per quanto riguarda la cartografia, il padre infatti fu uno dei capiscuola della cartografia moderna, e nei suoi anni da ricercatore per conto del Governo statunitense, i suoi studi sulla correzione delle distorsioni nelle mappe contribuirono sostanzialmente a gettare le basi per il sistema che qualche anno dopo Larry Page e Sergey Brin avrebbero battezzato come “Google Maps”.
Le mappe che disegna Paula sono costruite sulle parole, alla base, vi è un lungo processo di rielaborazione dei contenuti delle carte su scala enorme (Paula ne consulta diverse decine per lo stesso territorio), dove il paesaggio è trasfigurato dai nomi stessi delle città, fiumi, mari, catene montuose che lo abitano; un luogo, dove i confini sono dati dalle parole, ed i territori faticano a contenere tutti i loro nomi. Un posto dove perdersi diventa incantevole, dove l’errore diventa peculiarità, e contribuisce a rendere ancora più unica un’opera che non ha precedenti nella storia dell’arte. «Mio padre mi ha sempre insegnato che tutte le mappe contengono errori. Non tutti in buona fede, peraltro: spesso, ad esempio, sono le compagnie petrolifere a decidere lo “spessore” di una strada in una mappa, in funzione a quante stazioni di riferimento hanno dislocato in quella zona. Non c’è nessun’altra ragione, a ben pensarci, per cui alcune strade debbano risultare più importanti di altre. Da questo punto di vista, la mia è un’interpretazione della realtà vergine, ingenua se vogliamo».
Paula ha disegnato quasi tutto il mondo, a mano, con il pennello entrando quasi fisicamente nella propria opera. Alcuni luoghi l'hanno ovviamente affascinata più di altri, come Manhattan e l'Africa dove il francese è entrato anche nei nomi dei villaggi più sperduti. E l'Europa con stati talmente piccoli da non riuscire a contenere il proprio nome.
Grande attenzione viene data alla scenta del carattere, Sans serif, e a cui la stessa artista dedica molta cura e passione inventandone sempre di nuovi.
I think that i could not miss to speak about maps, in particular if they are interesting like these.
Paula Schere is an artist but she prefer to be called designer, american and 62 years old she is born in a artistic maps family: infact her father worked as a researcher for the american government treating the defectes and distortions on the maps. All his work contributed and helped the system that Larry Page e Sergey Brin some year later will call "google maps".
Paula's maps are build on with words, but at the beginning everything starts with a long research work e rielaboration of all contents that are in the maps that Paula refer to. And they are a lot for every painting. The landscape became trasfigured with names of city and mountains, lakes and rivers and seas which live there. It became a place where words are the borders and territories can't contein all their names. Get lost here is amazing, where errors have to exist and because of them paintings are unique. "My father used to say me that all maps contain errors, and not every one are just inattention; sometimes are the oil companies which decide the thickness of a road, for the number of petrol station you can find on. From this point of view my reality point of view and interpreatation is vergin, ingenuos." Paula draw quite every place in the world but still, there are some place that she prefer like Manhattan by night, Africa where french is everywhere also in the smallest village in the middle of nowhere and Europe which has got very long country names that neither can fit in the shape of the country it self.
She give a lot of attention to the font choise that should be Sans Serif, and she's always draw a new one.
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