Questa è una storia che accade in centro a Milano, pubblicato su D di Repubblica. Ma è già stato un esperimento di altri scrittori nel mondo, e ne siamo sicuri, succederà di nuovo. Un signore seglie sette metri di strada e aspetta la gente per chiedergli qualcosa su di se, "sei felice?", "sei innamorato?", "i tuoi figli studiano o lavorano?"; un intera giornata in sette metri, che lui definisce "di felicità" perchè è bello parlare con la gente e ritrovarne i pensieri e le parole, le esperienze, i desideri e tutti i colori che qualcuno che passava di la si portava addosso.
Così nel quartiere milanese dell'Isola, all'angolo di via Porro Lambertenghi e via Borsieri, tra una cartoleria e una farmacia, decine di persone si sono fatte interrompere nel loro andare quotidiano per parlare un attimo di se. Arriva Roberta, babysitter di tre bambini che introduce la parola "crisi", Franca dal Brasile che corre al lavoro felice, anche se è garantito fino a dicembre soltanto; Lilliana pensionata che vive con 650 euro al mese ma dice sarà una buona giornata; Stefania e Annalì: ballerine; Antonella, 41 anni spiega che la sua vita è stata un cammino di cui ogni passo è stato faticoso ma amato.
Così scopro anche George Perec, modello ispiratore di questa giornata, che scrive un libro intitolato "Tentativo di esaurire un luogo parigino" standosene per giorni su place Saint-Sulpice, a Parigi. Quello che lui voleva registrare era "ciò che succede quando non succede niente, se non il tempo, le persone, le macchine e le nuvole".
This is a story that happened in centre of Milan (Italy), pubblished on D di Repubblica (italian magazine). Others writers has done something similar before, and for sure, it will happen again. A journalist choses seven meters of street and he waits people passing by to ask them something about themselves: "are you happy?", "are you in love?", "your kids are studying or working?". A Whole day in seven meters, that he defines "of happiness", because it's always good to speak with people, find out how and who they are: thoughts, words, experiences, desires and colors, those colors that people was wearing.
So, we are in the Isola neighbourhood, in the corner with Porro Lambertenghi and Borsieri street, between a pharmacy and a stationery store, lot of people have interrupted their busy workdays or simply their stroll around the city, to tell a little about themselves. Roberta, babysitter of three kids, the first to introduce the word "crisis"; Franca from Brasil is happily running at work also if she knows that it will be sure only until december, Lilliana retired who lives with 650 euro per month, but who also says it will be a great day; Stefania and Annalì, dancers; Antonella 41 years old explains that in her life every step was hard but, loved.
George Peret, the inspiration for this article, wrote a book, long time ago. The title is "An Attempt at Exhausting a Place in Paris", to write it he stayed for days in place Saint-Sulpice in Paris, because what he wanted to do was to register "what is happening when nothing is actually happening, or just time, people, cars and clouds".
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