Friday, 11 February 2011

Luna Park

Il primo Luna park si trova, o meglio lo trovano, a Duhok, Kurdistan iracheno. Una coincidenza dicono la fotografa Anoek Steketee, l'autrice e giornalista olandese Eefje Blankevoot insieme a Arnold van Bruggen di "Dreamcities", progetto che è poi diventato libro e mostra.
Così in Iraq trovano Dream city, un parco divertimenti frequentato da kurdi, soldati americani, sciiti e sunniti. Intere famiglie sfollate da Baghdad. Tutti sembrano girare in cerca di una pausa dalla guerra, come potrebbe essere andare al cinema o ad un concerto. Ti viene da pensare che questi posti non dovrebbero esistere proprio li, ma la differenza è che questi parchi sono costruiti appositamente con questo scopo già dentro, un luogo in qui tornare ad essere bambini usando il linguaggio universale del divertimento.
Da questa prima esperienza costruiscono via via un viaggio fatto di geografia e parole chiave, di storie. Le parole di questa mappa che si va costruendo sono undici e sono SOGNO, dalla storia di Lao Zhan Zhou che in una città con sei luna park riesce dal niente a ricavare la sua fortuna; AMORE, quello delle coppie anziane che se ne vanno in giro in camper in questo parco del Tenessee dedicato alla cantante country Dolly Parton. E poi VIAGGIO, ODIO che comunque continua a esserci in Iraq, ma dimostrato solo a insulti sussurrati, RICORDI di giostre accese per una promessa, SPERANZA, FOLLA quella che si trova a Giacarta, ICONE. Il PASSATO che sempre torna grazie al nome del luna park del Turkmenistan, il SILENZIO di Chernobyl, MORTE della giostra abbandonata e contaminata di questa città fantasma. Alla fine le città viste e giocate sono tante e vanno dal Ruanda alla Colombia, da Israele alla Cina, disegnando una grande e particolare mappa fatta di popoli in guerra che ogni tanto cambiano la loro direzione per un po di divertimento. FINE (è quello che disegna il recinto di un luna park)

The first luna park is, or better they found it, in Duhok, Iraqi Kurdistan. It's a conicidence, said the photographer Anoek Steketee, the author and journalist Eefje Blankevoot and Arnold van Bruggen, a dutch trio in their project "Dreamcities", the same one that ended in a book and an exibition.
Dream City is in Iraq, this is its the proper name, an amusement park where you can find kurd, Shiite, Sunni and american soldiers. whole families evaquated from Baghdad. Everybody is here to find a break from the war, like going to cinema or theatre. The first thing that came up in my mind is that they are built in the wrong place, but the reality is that they are actually born with this aim, to entertain, to make people not think and forget for a while what is going on in their country. A place where going back and be simply children with their international language.
From this experience they started to build up their travel of geography, but not only this, there are stories and keywords.
At the end of the trip these words are eleven and the map is starting. The first is DREAM from the acquaintance of Lao Zhan Zhou who, in a six lunapark's town, menage to make his fortune from nothing: a snake and a monkey. The LOVE of some old couples who with their caravan arrive in a famous Tennessee park dedicated to the famous country singer Dolly Parton. And then TRAVEL, HATE that, in Iraq, is present anyway, but thankfully they show it just wispering, MEMORY of promise of a park with light and smiles and carousel; HOPE, CROWD, the one in Jakarta; ICONS. the PAST that always comes back in Turkmenistan, the SILENCE of Chernobyl and the DEATH of the carousels in this ghost city.
In the end the visited and played towns are so many that you have got a map that goes from Rwanda to Colombia, from Israel to China, with people in war who sometime they just change their direction for some amusement. The END (that is what draws the fence in a lunapark).












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