"Il museo dell'innocenza" è il titolo dell'ultimo libro di Orhan Pamuk, scrittore turco, vincitore del premio nobel per la letteratura. Quello che attira il protagonista su questa "strada" è la strana mappa che si può leggere all'interno della storia: una mappa di oggetti, gli oggetti di una vita, che si accumulano con il crescere degli anni, il cambiare delle stagioni, i posti visitati, le persone conosciute. Ognuno di noi ne possiede una che, in un certo senso, definisce delle tappe della nostra vita: i vestiti che non possiamo più indossare perchè troppo piccoli o usati, libri, dischi, pupazzi e bicilette, anelli e orecchini, quella poltrona su cui guardiamo i film o leggiamo uno di quei libri. Il tutto può suggerire chi siamo, che colore ci piace, se amiamo oppure no i gialli. Nella mappa insolita di una persona speciale, il protagonista del libro si rifugia per non sentire la sua mancanza per assorbire tutto quello che questi oggetti possono trasferigli.
"The museum of innocence" is the last Orhan Pamuk's novel, a turk writer, winner of the nobel price. What brings its protagonist on this "street" it's the strange map that comes out from this story: a map of objects, a life's objects that people collect during years, changing of season, visited places or people that we have met. In a certain sense everyone owns this kind of map that could define some points of our lives: old and, now, too small clothes, books, records and tapes, dolls and bicycles, rings and earrings and that confortable armchair where we sit to read or watch one of those movies.
Everything can suggest something about us, like our favorite color or if we really like detective stories.
The protagonist of this book decides to find confort in a special person's unusual "map", to absorb all what these object could give him and so, in a certain way, stay together.
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